Saluti del Segretario Generale (Ulisse) e del Comitato Centrale

(nuovo)Partito comunista italiano

Comitato Centrale

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23 novembre 2019

Saluto del (n)PCI in occasione della Festa della Riscossa Popolare della sezione di Massa del P.CARC

 

 

Cari compagni,

ringrazio la compagna Elena Tartarini che ha invitato noi del (nuovo) Partito comunista italiano a prendere la parola in questa riunione organizzata dal Partito dei CARC, che ci è fratello nella lotta per creare le condizioni necessarie a costituire il Governo di Blocco Popolare, una tappa della rivoluzione socialista di cui il (n)PCI è promotore.

Ben a ragione il P.CARC ha posto al centro dell’iniziativa di oggi il fatto che tutti i problemi che rendono difficile la vita della popolazione della vostra zona in definitiva hanno la stessa origine: il dominio della borghesia. Il male del nostro paese è che comandano quelli che hanno i soldi. Essi dirigono ogni affare con lo scopo di moltiplicare i loro soldi. Questo che vale per la vostra zona, vale per tutta l’Italia. È per questo che ognuna delle lotte di cui siete promotori e protagonisti, bisogna farla contribuire a instaurare in Italia un governo delle organizzazioni operaie e popolari. Quelli che credono che la singola lotta alla quale partecipano può vincere per conto suo, sbagliano, disperdono tempo ed energie. In una lotta isolata, al massimo si ottengono risultati parziali e precari. Utili certo, ma di breve durata.

I capitalisti che distruggono l’apparato produttivo del nostro paese, che devastano il nostro paese al punto che bastano pochi giorni di pioggia per produrre inondazioni e disastri, che producono ogni genere di inquinamento, non lo fanno a caso, per ignoranza o per cattiveria. Lo fanno per aumentare i loro soldi. Lo fanno perché possono far produrre le stesse cose in paesi in cui i salari sono più bassi e le leggi per la protezione dell’ambiente e la salvaguardia della salute dei lavoratori e della popolazione sono più permissive di quelle ancora in vigore in Italia. In paesi dove resta meno che in Italia delle conquiste che i lavoratori avevano strappato nei trent’anni successivi alla vittoria della Resistenza contro il nazifascismo.

Guardate bene la storia. Sotto la direzione del movimento comunista, seguendo l’esempio dell’Unione Sovietica e forti della lotta condotta dai popoli dell’Unione Sovietica e di altri paesi sotto la direzione della parte più generosa e avanzata dei lavoratori uniti nei partiti comunisti, le masse popolari del nostro paese avevano fatto molti passi avanti. Oggi l’umanità possiede forze produttive così potenti e ha un dominio tale sul resto della natura, che non c’è problema che non ha soluzione. È la direzione della società che è in mani sbagliate. È nelle mani dei capitalisti e ogni capitalista deve aumentare il suo capitale. Un capitalista che non lo fa, è soppiantato da altri capitalisti peggio di lui. L’unica alternativa reale e generale è che i lavoratori si organizzino e prendano il potere. È il processo che la vittoria della Rivoluzione d’Ottobre nel 1917 aveva messo in moto in tutto il mondo, la prima ondata della rivoluzione proletaria che era dilagata in tutto il mondo. È il processo che la borghesia e il clero avevano cercato di soffocare instaurando il fascismo e il nazismo nei paesi dove non riuscivano a soffocarlo in altro modo e aggredendo l’Unione Sovietica. È il processo che aveva preso forza con la vittoria dei Partigiani e della Resistenza nel 1945.

Per limiti nostri, per limiti dei comunisti che promuovevano e dirigevano quella grande ondata rivoluzionaria, non siamo riusciti a portarla a compimento instaurando il socialismo anche in Europa e negli Stati Uniti d’America. Sono stati limiti nostri nella comprensione delle condizioni, delle forme e dei risultati della lotta in corso tra le masse popolari e i ricchi. Un po’ alla volta la borghesia e il clero hanno ripreso il sopravvento. Il risultato lo vediamo intorno a noi, in ogni campo della vita: è un disastro e peggiora di giorno in giorno.

 Ora che abbiamo visto i risultati e capito i limiti dei nostri predecessori, del vecchio e glorioso PCI, i limiti e gli errori che ci hanno fatto perdere la guerra che dirigevano, noi comunisti ci organizziamo e chiediamo a ognuno di voi di arruolarsi nelle nostre file. Perché ogni lotta che avete in corso, potete vincerla definitivamente solo se instauriamo il socialismo nel nostro paese e collaboriamo con le masse popolari che fanno la stessa cosa nel loro paese. La nostra lotta è la lotta di ognuno di voi. In ogni singola lotta possiamo strappare alcuni risultati, ma restano parziali e precari se non vinciamo la lotta generale, se non instauriamo il socialismo. Il socialismo significa tre cose. Uno: il potere politico, lo Stato, in mano ai lavoratori organizzati. Due: l’intera economia del paese gestita pubblicamente in modo pianificato per soddisfare i bisogni della popolazione e le relazioni con gli altri paesi. Tre: promuovere con ogni mezzo la partecipazione di tutti, a partire da quelli che il sistema capitalista esclude, alle attività politiche, culturali, ricreative e sportive.

La vittoria dipende da ognuno di voi. Ogni persona che si mobilita, infonde fiducia e dà forza anche gli altri. Uniti, siamo più forti dei capitalisti e del clero. Lo abbiamo visto nel passato. È la disgregazione e la sfiducia che sono prevalsi tra le masse popolari, che ci hanno fatto perdere quello che avevamo conquistato. È la disgregazione e la sfiducia che ci impediscono di vincere. Non siamo in grado di vincere ogni singola lotta finché chi la combatte, combatte da solo. Assieme siamo in grado di vincere la guerra e risolvere ogni singolo problema.

È questa l’opera alla quale chiediamo a ogni elemento avanzato delle masse popolari di partecipare da subito, organizzandosi con gli elementi avanzati del suo posto di lavoro, della sua scuola, della sua zona d’abitazione. Agli elementi più avanzati e generosi chiediamo di arruolarsi nelle nostre file.

La nostra opera è grande, ma possibile. Le masse popolari ne hanno bisogno e si mobiliteranno con noi man mano che si renderanno conto che la via indicata dal Partito è giusta. Il terreno è fertile e la stagione propizia per avanzare nella rivoluzione socialista.

È in questa prospettiva che a nome di tutti i membri del (nuovo) Partito comunista italiano auguro successo alla vostra iniziativa e a tutte le altre iniziative della Festa della Riscossa Popolare.

Compagno Ulisse, segretario generale del Comitato Centrale del (n)PCI.